mercoledì 26 ottobre 2016

Farmaci: vademecum per le future mamme e per i bambini

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

Sembra banale sottolinearlo, ma è fondamentale che le future mamme tengano monitorato il proprio stato di salute e quello del piccolo, effettuando periodicamente controlli ed esami specialistici. Inoltre, per una maggiore tranquillità le donne in dolce attesa possono scegliere di effettuare un test prenatale non invasivo per verificare la presenza di eventuali anomalie cromosomiche nel feto e conservare le  cellule staminali del cordone ombelicale.

Nel caso in cui insorgano malattie, spesso le donne in gravidanza non sono sicure dell’utilità di assumere farmaci, pensando che possano avere conseguenze negative sulla salute del feto. Per evitare ogni dubbio e insieme salvaguardare la salute delle donne in dolce attesa, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha scelto di dedicare un intero portale web all’informazione relativa al corretto utilizzo dei farmaci, anche nel periodo della gestazione.

Innanzitutto occorre sottolineare che non tutti i farmaci danneggiano la salute del feto. Ovviamente possono essere considerati sicuri quelli che vengono prescritti direttamente dal medico di base. Le donne in gravidanza affette da patologie croniche e che seguivano una terapia farmacologica già prima di rimanere incinta, devono consultare uno specialista per stabilire se e come continuare il trattamento. Interrompere in modo improvviso un trattamento, infatti, può avere un effetto negativo; occorre piuttosto determinare insieme al medico nuovi dosaggi da seguire durante la gravidanza oppure scegliere eventualmente un farmaco alternativo.
Se da un lato, durante i nove mesi di gestazione, l’assunzione di farmaci deve essere ridotta al minimo dalle future mamme, dall’altro è necessario valutare bene dopo il parto la possibilità di somministrare dei farmaci al neonato. L’Aifa ha ribadito all’interno delle sue ultime campagne di comunicazione1 come tantissimi genitori siano ancora erroneamente convinti che i bambini possano assumere i medesimi farmaci utilizzati dagli adulti, solo con una dose più piccola. Invece, è importante per i genitori attenersi strettamente alle prescrizioni mediche.

Può accadere comunque che adulti o bambini sviluppino patologie trattabili mediante infusione di cellule staminali. In questo senso, il Ministero italiano della Salute ha reso noto - all’interno del decreto ministeriale 18 Novembre 2009 - che il trapianto di cellule staminali cordonali rappresenta una valida opzione terapeutica per il trattamento di oltre 80 patologie2.

In conclusione, per prevenire lo sviluppo di malattie o curare patologie già in essere, è fondamentale attenersi alle prescrizioni del medico o dello specialista, che raccomandano sempre la terapia più efficace e sicura, sia che si tratti dell’assunzione di determinati farmaci sia che si basi su altre tipologie di trattamenti, come per esempio il trapianto di staminali del cordone ombelicale.

Per approfondimenti sulle cellule staminali cordonali, è possibile consultare il sito www.sorgente.com

1. Campagna di comunicazione AIFA "Farmaci e pediatria" (anno 2014).

2. Decreto ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”.