La
programmazione individuale dell’allenamento del golfista dovrebbe esser tale da garantire lo
sviluppo armonico ed equilibrato di tutte le principali qualità
fisico-atletiche: dalla resistenza alla forza, dalla velocità d’esecuzione del
gesto alla flessibilità. La resistenza
non è la qualità fisica principale nel gioco del golf, anche se migliorare la
capacità di tollerare uno sforzo prolungato risulta importante per costruire la
base su cui incrementare le altre qualità. La preparazione dovrebbe prevedere il
bilanciato e moderato sviluppo di tutta la muscolatura, anche perché un lavoro
troppo incentrato su forza e ipertrofia potrebbe risultare controproducente: lo
sviluppo di grandi masse muscolari, soprattutto nella “parte alta” del corpo,
può andare a discapito dell’efficacia del gesto, della flessibilità e della
sensibilità nelle rotazioni del corpo.
La
muscolatura addominale, soprattutto a livello degli obliqui, è fondamentale per dare luogo alle torsioni del busto. Per
quel che concerne le braccia, il tricipite
e i muscoli dell’avambraccio sono decisivi
nel garantire solidità e controllo per colpire la palla. Trapezio, deltoidi e romboidi sono chiamati in causa nel
gesto di portare il bastone (o mazza)
verso l’alto. Per ottenere uno swing -il
colpo principe del golf- efficace e
preciso, gli arti inferiori dovranno essere mantenuti tonici ed in particolare gastrocnemio, soleo, quadricipite e
muscoli posteriori della coscia vanno tonificati e potenziati. Fondamentali, e non
solo nella parte inferiore del corpo, i muscoli intrarotatori ed extrarotatori,
indispensabili nella stabilità del colpo e della posizione.
La flessibilità è sicuramente la qualità
più importante per un giocatore di golf (fonte: Bagnoli G., “Golf”, ed.
Giunti, 2006): la componente asimmetrica
del gioco e la natura ripetitiva del gesto rischiano col tempo di usurare
tendini, articolazioni e muscolatura. Per questo il mantenimento del tono
muscolare e di una buona flessibilità può prevenire eventuali fenomeni di usura. La flessibilità è una qualità che
può essere migliorata con un valido e costante programma di allenamento, con
risultati significativi in tempi relativamente brevi. La regolare pratica di
esercizi di stretching e di mobilità articolare, oltre a prevenire
gli infortuni, può agevolare un incremento della performance, grazie soprattutto
a maggiori ampiezza e fluidità del gesto atletico.
Molto
utilizzato negli Stati Uniti il TRX (Suspension Training), sistema d’allenamento in sospensione con
attacco universale, che permette con due semplici fettucce regolabili in
lunghezza di allenare efficacemente la mobilità articolare, l’equilibrio, il
gesto atletico e l’efficacia dello swing. Esiste addirittura un kit creato
appositamente per la preparazione atletica nel golf chiamato TRX Golf Bundle.
Nei giovani,
in particolare nei bambini, la preparazione atletica sarà incentrata sul lavoro
di base, generale, con un occhio di riguardo per le capacità coordinative,
abilità che si sviluppano mediamente dai 4 agli 11 anni d’età; negli anziani invece
ci si concentrerà sulla ricerca di una maggiore flessibilità, proprio per
evitare traumi e fastidiose contratture, eventi sempre più frequenti con
l’incedere del tempo.
In ogni caso
anche il giocatore di golf a livello amatoriale dovrebbe dedicare al
miglioramento della condizione fisica almeno tre o quattro giorni alla
settimana, attraverso l’utilizzo di pesi liberi ed elastici a discapito delle macchine da palestra, spesso troppo
vincolanti per le articolazioni, ricordandosi sempre di effettuare un buon
riscaldamento prime di iniziare a giocare ed a praticare questo affascinante
sport.