domenica 8 novembre 2015

L'allenamento del golfista - prima parte

Parecchi non lo sanno, ma il golf con oltre 50 milioni di giocatori è uno degli sport più diffusi al mondo. Probabilmente perché, a differenza di molte altre attività, può essere praticato indistintamente da uomini e donne, da bambini, adulti e anziani. Per alcuni si tratta effettivamente di una disciplina sportiva, per altri è un divertimento, per altri ancora una piacevole e salutare dipendenza. Concentrazione, calma, nervi saldi sono le qualità indispensabili in questo gioco. Un gioco o uno sport sicuramente aggregante, grazie a strutture come clubs e circoli, dove è determinante l’integrità dell’individuo nel dimostrare rispetto nei confronti degli altri giocatori e nella rigida osservazione delle regole (il golf è molto spesso giocato senza la supervisione di un arbitro...).

Secondo Giovanni Valentini nel libro “La magia del golf” il golf è un'opportunità per migliorarsi all'infinito. Per diventare dei buoni giocatori di golf non basta conoscere la tecnica o avere un fisico bene allenato, ma occorre praticarlo con continuità e passione. Come in ogni aspetto della vita,  per mezzo della pratica si sviluppano gli automatismi, i movimenti di routine e si migliora soprattutto la fiducia nei propri mezzi. 
Dario Cusani, giornalista e artista napoletano, definisce il golf come arte in movimento, dove ogni colpo richiede creatività e strategia per arrivare in buca con la soluzione migliore; ma oltre alla fantasia occorrono la tecnica e l’allenamento per riuscirci …

Quando vediamo i grandi personaggi di questo sport -il celebratissimo Tiger Woods su tutti- eseguire con estrema facilità colpi fantastici, ci viene da pensare che questo sia un gioco semplice, che non comporta sforzo alcuno. In realtà non riusciamo a comprendere fino in fondo quanto lavoro si celi dietro le performances di questi grandi campioni. Per giocare a golf bisogna essere capaci di eseguire gesti tecnici di grande precisione che richiedono forza, flessibilità, coordinazione e concentrazione per colpire la palla con l’obiettivo di “metterla in buca”.



Nel prossimo post vedremo più nello specifico la programmazione individuale e muscolare dell'allenamento. Alla prossima!

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