giovedì 11 aprile 2019

Cosa sono le anomalie cromosomiche e quali sono i rischi per il feto?


A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica



Durante i nove mesi di gestazione, è fondamentale tutelare la salute di mamma e bimbo. Per questo motivo adottare uno stile di vita sano ed equilibrato, ed eseguire anche test di screening prenatale per individuare eventuali anomalie cromosomiche in gravidanza possono fare la differenza. Esistono esami prenatali invasivi e non invasivi: vediamo le differenze.

I test di screening prenatali non invasivi determinano il tasso di possibilità per cui il feto può essere affetto da anomalie cromosomiche fetali come difetti del tubo neurale o sindromi di Patau, Edwards, Down (note anche come trisomie). Alterazioni cromosomiche (strutturali o nel numero) possono causare difetti ereditari1. La presenza di un cromosoma in eccesso causa le trisomie le quali sono più comuni nei bimbi nati da gestanti over 351Anomalie strutturali dei cromosomi causano delezioni e microdelezioni, caratterizzate dalla perdita (o mancanza) di una parte più o meno ampia di cromosoma2. Le delezioni maggiori di 5Mb causano le sindromi di Wolf-Hirschhorn e di Cri-du-chat, e sono caratterizzate da malformazioni e da ritardo mentale2.

Le microdelezioni sono delezioni minori di 5Mb e provocano le sindromi di Di George, di Prader-Willi e di Angelman. L’individuo affetto presenta malformazioni facciali, ritardo mentale di media gravità, difetti congeniti2.

Il test di screening prenatale può essere scelto considerando sia l'anticipo col quale si vogliono conoscere le condizioni del nascituro, sia anche in base al tasso di affidabilità dal test. Tra l'11a e la 13a settimana di gestazione si può svolgere il Bi test, in associazione alla translucenza nucale, affidabile all'85%3. Tra la 15a e la 17a settimana la mamma può effettuare il Tri test, attendibile al 60%.

Dalla 10a settimana di gravidanza è possibile eseguire il test non invasivo del DNA fetale. Si preleva un campione ematico dalla gestante e si analizzano i frammenti di DNA fetali che vi sono in circolo. Il test del DNA fetale è attendibile al 99,9% e individua le maggiori trisomie (sindromi di Edwards, di Patau, di Down) e le più diffuse microdelezioni.

Se gli esami di screening rilevano alterazioni cromosomiche, è necessario approfondire il risultato sottoponendosi a un test diagnostico prenatale invasivo, come l'amniocentesi o la villocentesi.

È consigliabile che le gestanti consultino sempre il proprio ginecologo di fiducia.

Per maggiori informazioni: www.testprenataleaurora.it


Fonti:

1. Embriologia medica di Langman di Thomas W. Sadler, a cura di R. De Caro e S. Galli; 2016.
2. Manuale di Pediatria Generale e Specialistica di M. Bonamico; 2012; pag. 92.
3. Medicina dell'età prenatale: Prevenzione, diagnosi e terapia dei difetti congeniti e delle principali patologie gravidiche Di Antonio L. Borrelli, Domenico Arduini, Antonio Cardone, Valerio Ventrut.