venerdì 7 febbraio 2020

Sindrome di Smith-Lemli-Opitz: cause e sintomi

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica


Le coppie che hanno il desiderio di avere un figlio possono effettuare un test genetico preconcepimento in modo da valutare il loro rischio riproduttivo prima di concepire il bambino. Ovvero, con questo esame possono valutare la probabilità di trasmettere una malattia genetica recessiva, come la sindrome di Smith-Lemli-Opitz (SLO), a un figlio.

Le malattie genetiche recessive si manifestano quando il piccolo eredita due copie mutate dello stesso gene dai genitori. La sindrome SLO è una patologia genetica a trasmissione autosomica recessiva. Questo vuol dire che una singola copia mutata del gene non determina nessun sintomo ma se l'individuo eredita il gene mutato di entrambi i genitori manifesta la malattia. Si tratta di una sindrome presente soprattutto nell'Europa centrale e settentrionale, con un'incidenza di 1 ogni 20.000/40.000 bambini. Proprio per questo è considerata anche una malattia rara2.

La sindrome SLO si manifesta alla nascita, ma ci sono delle forme più lievi che possono essere diagnosticate durante l'infanzia o l'età adulta. È una sindrome metabolica caratterizzata dalla riduzione della sintesi del colesterolo. Alla base della malattia c'è la mutazione del gene DHCR7, che causa una produzione ridotta dell'enzima 7DHC-reduttasi, che converte il 7deidrocolesterolo (7DHC) in colesterolo. I pazienti presentano livelli sierici di colesterolo più bassi, mentre aumentano quelli del precursore (7DHC). Il colesterolo ha funzioni biologiche, strutturali e metaboliche importanti. Si tratta di un componente delle membrane cellulari, compresa la guaina mielinica, e serve per la sintesi degli ormoni steroidei (testosterone e cortisolo), della vitamina D e degli acidi biliari1.

La malattia si manifesta con malformazioni, ritardo mentale e disturbi comportamentali. Le caratteristiche fisiche sono dismorfismi facciali, microcefalia, sindattilia del secondo e terzo dito del piede, ritardo nella crescita e anomalie genitali nel maschio. I disturbi comportamentali sono sintomi autistici, iperattività, comportamento autolesionista e disturbi del sonno2,3. Malformazioni al cervello, al cuore, ai polmoni e anomalie gastrointestinali si manifestano nei pazienti più gravi1. La prognosi varia a seconda della gravità dei sintomi, ma alcuni pazienti arrivano all'età adulta2.

La diagnosi si effettua valutando i livelli di 7DHC nel siero e nei tessuti e deve essere confermata dall'analisi molecolare1,2,3. Il trattamento, invece, prevede la supplementazione di colesterolo con l'aggiunta nella dieta di cibi che ne sono ricchi. Questa integrazione non può ovviare ai potenziali effetti dannosi dell'accumulo del 7DHC. Il colesterolo assunto con la dieta, inoltre, non può attraversare la barriera emato-encefalica e per questo è in fase di sperimentazione un trattamento che unisce la supplementazione di colesterolo con la simvastatina, che impedisce l'accumulo di 7DHC e arriva al sistema nervoso centrale1,2.

A causa dell'elevato numero di malattie genetiche che possono essere ereditate, e vista la loro gravità, è preferibile effettuare un test genetico preconcepimento per conoscere il proprio rischio riproduttivo. Il test preconcepimento Igea indica la probabilità di avere dei figli con una malattia genetica recessiva. È importante consultare il proprio medico, in modo da riuscire a pianificare il giusto percorso riproduttivo.

Per ulteriori informazioni sul test Igea: www.sorgentegenetica.it

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