giovedì 5 settembre 2019

Anomalie cromosomiche: le caratteristiche della sindrome di Klinefelter

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica


Per tenere sotto controllo lo sviluppo del feto durante i nove mesi di attesa, ci sono molti strumenti. Il test del DNA fetale ad esempio è un esame di screening prenatale non invasivo, ma ci sono anche amniocentesi e villocentesi (esami di diagnosi prenatale invasivi). Grazie a questi esami, la futura mamma può rendersi conto se il feto che si sta sviluppando è affetto da eventuali anomalie cromosomiche.
I controlli periodici dal ginecologo di fiducia aiutano a tenere monitorata la salute di mamma e bambino. In caso di necessità, il ginecologo può consigliare test prenatali che rilevino eventuali anomalie cromosomiche e a cui ci si può sottoporre in diversi momenti gestazionali.
I test prenatali servono a individuare anomalie cromosomiche numeriche e strutturali. Nel caso delle prime, c’è una variazione nel numero di cromosomi. Nel caso delle seconde, invece, l’alterazione riguarda la struttura stessa dei cromosomi. In entrambi i casi, l’età della gestante è un grosso fattore di rischio, in particolare se ha più di 35 anni1.
Nella maggioranza dei casi di anomalie cromosomiche numeriche, il feto presenta un cromosoma in più rispetto alla norma. Sono le cosiddette trisomie e le più comuni sono: sindrome di Down, sindrome di Edwards, sindrome di Patau. Tra le anomalie che toccano i cromosomi sessuali, invece, ci sono la sindrome di Turner e la sindrome di Klinefelter.
Il primo a individuare la sindrome omonima fu il dottor H.F Klinefelter nel 1942. Il 90% degli individui che soffrono di sindrome di Klinefelter ha un cromosoma X in più in tutte le cellule. Il restante 10% ha il cromosoma aggiuntivo solo in alcune cellule, fenomeno detto mosaicismo. La malattia genetica interessa circa 1 neonato di sesso maschile ogni 500-1.000, che presenta 47 cromosomi con un corredo XXY2.
Le cause della malattia sono ancora in buona parte sconosciute. La sindrome di Klinefelter non è ereditaria, quindi il bambino malato nascerà da genitori sani. Inoltre, si sa che il processo che porta alla formazione di un embrione XXY avviene durante la meiosi. È infatti probabile che la sindrome sia dovuta a un errore nel processo di divisione nucleare delle cellule che costituiscono i gameti3.
Il cromosoma sessuale in più provoca anomalie nei testicoli, caratteri sessuali poco sviluppati e tratti somatici femminei. I maschi che soffrono della sindrome di Klinefelter possono avere anche le seguenti caratteristiche2:
·       altezza molto maggiore rispetto a quella dei genitori;
·       sterilità;
·       proporzioni corporee anomale;
·       sviluppo eccessivo delle mammelle (ginecomastia);
·       disturbi del comportamento;
·       disturbi del linguaggio;
·       disabilità intellettiva.
La sindrome di Klinefelter e altre anomalie cromosomiche sono individuabili mediante test prenatali. Il ginecologo di fiducia saprà consigliare il più adatto alla futura mamma, a seconda di quando desidera i risultati e quanto vuole che siano affidabili.
Il test più precoce è il test del DNA fetale, effettuabile a partire dalla 10a settimana di gestazione per individuare trisomie, anomalie cromosomiche e microdelezioni. Si tratta di un test di screening prenatale non invasivo, che esamina i frammenti di DNA presenti nel sangue materno. Per effettuarlo basta un semplice campione di sangue ed è affidabile al 99,9%.
In alternativa, tra l’11a e la 13a settimana è disponibile il BiTest in combinazione con la translucenza nucale, un esame ecografico. È affidabile all’85%4. Tra la 15a e la 17a settimana c’è invece il TriTest, con un’affidabilità del 60% circa.
Il ginecologo saprà consigliare la soluzione migliore per ogni futura mamma.
Per maggiori informazioni sul test del DNA fetale: www.testprenataleaurora.it
Fonti:
1. Embriologia medica di Langman di Thomas W. Sadler, a cura di R. De Caro e S. Galli; 2016.
3. L’essenziale di Biologia di Neil A.Campbell, Jane B. Reece, Eric J. Simon;
4. Medicina dell'età prenatale: Prevenzione, diagnosi e terapia dei difetti congeniti e delle principali patologie gravidiche -Di Antonio L. Borrelli,Domenico Arduini,Antonio Cardone,Valerio Ventrut