martedì 14 giugno 2016

Come affrontare al meglio la prima gravidanza


A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica

Molti sono i dubbi che assalgono le gestanti quando sono alle prese con la loro prima gravidanza. Vanno adottati accorgimenti come seguire uno stile di vita sano ed equilibrato, ma anche eseguire un test di screening prenatale, per controllare la salute del piccolo.

In gravidanza si raccomanda di nutrirsi in modo sano, per consentire l'assimilazione di tutti gli alimenti necessari allo sviluppo del feto e all'apporto energetico alla mamma. Non bisogna esagerare, poiché mangiare troppo può agevolare la comparsa del diabete.
Fumo e alcool sono assolutamente vietati sia durante la gestazione, sia durante l'allattamento perché possono provocare malformazioni e problemi respiratori. Ciò che il corpo della donna assimila viene trasmesso al piccolo. L'alcool può causare la sindrome fetale alcolica (il feto rischia di nascere con problemi fisici e mentali gravi). Il fumo fa diminuire l’afflusso ematico diretto al feto e può causare una nascita prematura.

Quando ci si accorge di aspettare un bambino, è bene sottoporsi ad alcuni test ematici per verificare l’immunità della gestante a rosolia e toxoplasmosi e l’assenza di infezioni o malattie virali. Alcune malattie prese in gravidanza possono infatti nuocere al bimbo.
I farmaci in gravidanza sono consentiti dietro consiglio medico. Se la futura mamma è già in cura da prima dell'insorgenza della gravidanza ed è costretta a prendere farmaci ogni giorno, ci si dovrà rivolgere al medico specialista per fare un adeguamento alla terapia.
La salute del feto dipende anche da fattori quali l'età materna o la familiarità con malattie genetiche. Questi infatti possono aumentare la probabilità di insorgenza di anomalie cromosomiche, che possono essere rilevate tramite test di screening prenatale.

In gravidanza è doveroso sottoporsi a test di screening e di diagnosi prenatale, che devono essere consigliati dallo specialista sulla base della storia clinica della gestante. Fare test invasivi (amniocentesi, villocentesi, cordocentesi) vuol dire ottenere diagnosi certe al 100% sull’eventualità di anomalie fetali, ma significa anche affrontare un rischio di aborto dell’1%1.
Appartiene agli esami di screening prenatale che non presentano rischio di aborto, quindi non invasivi, il test del DNA fetale che analizza i frammenti di DNA del feto contenuti nel sangue materno. Questo test è in grado di accertare al 99,9%2 la presenza di Sindrome di Down, Sindrome di Edwards, la trisomia 13 e altre anomalie cromosomiche.

Per maggiori informazioni: www.testprenataleaurora.it


Fonti:
1. Medicina dell'età prenatale: Prevenzione, diagnosi e terapia dei difetti congeniti e delle principali patologie gravidiche ­Di Antonio L. Borrelli,Domenico Arduini,Antonio Cardone,Valerio Ventrut

2. Poster Illumina ISPD_2014 Rev A

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